lunedì 12 settembre 2011

Impianto di climatizzazione di un complesso sportivo in Campania

Il progetto dell’impianto è stato commissionato da una Impresa generale che non si è poi aggiudicata l’appalto del complesso sportivo che comprendeva una piscina, i servizi annessi e un bar al pianterreno e un centro benessere al primo piano.
Architettonici edificio
Tutti gli impianti sono stati previsti al piano seminterrato ad esclusione della Centrale termica che avrebbe dovuto essere installata in un edificio separato per permettere l’accesso ai Vigili del Fuoco.
Era stata prevista l’installazione in parallelo di due generatori di calore del tipo in acciaio ad alto rendimento alimentati a gas metano (buciatori a doppio stadio) della potenzialità termica di 450 kW cadauno.
I gruppi termici alimentavano lo scambiatore per il riscaldamento della piscina (previsto a fascio tubiero dal progettista dell’impianto specifico della piscina), i boiler ad accumulo per l’ ACS e gli impianti di riscaldamento al piano terra e al primo piano.

Schema generale impianto idraulico
Schema collegamento pannelli solari
Una superficie di circa 50 mq. di pannelli solari del tipo a svuotamento integravano il sistema di riscaldamento dell’ACS.
Non è stato possibile prevedere l’installazione di un numero maggiore di pannelli per motivi di ordine architettonico.
Non è stata prevista l’installazione di pompe di calore sia perchè il complesso avrebbe avuto un funzionamento prevalentemente invernale data la sua vicinanza al mare della costiera amalfitana sia per problemi tecnici del fornitore dell’energia elettrica.
Un solo chiller di potenza relativamente modesta (130 kW) avrebbe alimentato gli elementi terminali ventilconvettivi posti al primo piano dell’edificio e le batterie fredde delle UTA a servizio dei vari piani (ad esclusione del locale piscina).
Il circuito idraulico delle UTA era separato da quello degli elementi terminali per poter permettere il funzionamento contemporaneo e consentire un minimo di controllo delle condizioni igrometriche dell’aria di rinnovo pur in assenza di una batteria di postriscaldamento.
A servizio del locale piscina era stata prevista l’installazione di una UTA a tutt’aria esterna e dotata di recupero del calore e di serranda di by pass della portata di 32000 mc/h (n. 8 tratt./ora).
Aeraulico piano seminterrato
Aeraulico e idraulico piano terreno
Aeraulico e idraulico primo piano
Un sistema di regolazione con comparazione entalpica avrebbe gestito e ottimizzato il funzionamento della UTA agendo sui servomotori delle serrande e la valvola a tre vie.
Il sistema di distribuzione dell’aria era stato previsto realizzato con tubazioni a sezione circolare in lamiera di acciaio inox A316 interrata per il collettore principale e aerea per le diramazioni.
Tale tipologia era stata espressamente richiesta dall’Impresa generale che produce condotte di questo tipo.
Assonometrico impianto aeraulico
La distribuzione era affidata a bocchette di mandata a doppio ordine di alettatura regolabile realizzate in acciaio inox.
La realizzazione della canalizzazione di ripresa era invece prevista in cls e ricavata nel materiale di riporto posto ai margini della vasca e le bocchette di ripresa erano previste come disposte sui due lati lunghi della vasca e a filo pavimento al fine di minimizzare l’effetto “nebbia bassa”.
Al piano seminterrato era prevista l’installazione delle UTA a servizio dei vari piani.
Le UTA a servizio del piano terreno erano previste del tipo con recupero del calore mentre quella a servizio del primo piano era prevista senza tale dispositivo in quanto non necessario per richiesta specifica del fornitore delle attrezzature e apparecchiature per il fitness poste a tale piano.
In sostanza le UTA provvedevano al solo ricambio d’aria mentre il riscaldamento era fornito da elementi radianti al pianterreno e da elementi ventilconvettivi al primo piano.



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