lunedì 18 luglio 2011

Risparmio energetico: l'involucro edilizio

Una buona progettazione è il primo passo per il contenimento del consumo energetico per gli impianti di riscaldamento.
Le dispersioni di energia di un edificio sono correlate alla resistenza termica delle sue superfici (siano esse affacciate verso l'esterno che verso l'interno) e dalla sua capacità di utilizzare gli apporti “gratuiti”.
Intendendo come gratuito in primo luogo quelli solari.
Alcune piccole regole di orientamento degli ambienti, ad esempio, possono portare a benefici non trascurabili.
Come insegnano i bioarchitetti a sud devono essere esposte le stanze che necessitano di luce e calore per tutto il giorno come cucina e soggiorno, a nord i locali di servizio e le scale, a est le camere da letto e a ovest gli ambienti relax come lo studio.
Possiamo distinguere due tipi di sistemi per il guadagno di energia solare: il sistema solare "attivo" e quello "passivo".
Un sistema solare "attivo" è formato da elementi che captano l'energia solare, come per esempio i collettori solari.
Questi permettono l'utilizzo dei raggi solari per il riscaldamento dell'acqua in parte anche per il riscaldamento degli ambienti interni.
I moderni elementi solari possono essere inseriti in modi diversi come elementi architettonici e, grazie alla loro grande flessibilità, possono essere adattati anche a strutture già esistenti. In particolare possono costituire parti di coperture, facciate, schermo parasole o balcone.
Si definisce "sistema passivo" un sistema che utilizza i componenti stessi di un edificio per captare, accumulare e distribuire il calore della radiazione solare senza l'impiego di apparecchiature.
Bisogna fare attenzione perché il concetto di riscaldamento è stato in gran parte sostituito da quello di climatizzazione per cui alcune scelte possono essere assolutamente controproducenti in regime estivo e devono essere vagliate con oculatezza.
E’ buona norma, ad esempio, disporre lungo le facciate più soleggiate degli aggetti – gronde e balconi - al di sopra delle finestre che sfruttando la diversa altezza del sole nelle varie stagioni, ombreggiano l’apertura in regime estivo e lasciano entrare i raggi del basso sole d’inverno.

Possiamo fare una valutazione percentuale esemplificativa della differenza di energia dispersa verso l’ambiente esterno da un locale isolato e uno non isolato e ombreggiato avente le stesse caratteristiche dimensionali:
Finestre = 1.5 mq
Pareti e soffitto = 16.5 mq

Siano:

S = superficie disperdente in mq
U = trasmittanza termica unitaria misurata in W/mqK
Δt = differenza tra temperatura interna e temperatura media esterna
τ = tempo in secondi
Qi = energia dispersa verso l’esterno
Qs = energia gratuita dovuta agli apporti solari
Qh = Qi-Qs è l’energia dispersa dal locale che deve essere fornita dall’impianto di climatizzazione in regime invernale per il mantenimento della temperatura di progetto.



Locale ombreggiato e non isolato
Locale isolato e ben esposto
S
mq
U
W/mqK
Δt
°C
τ
Sec.
Qn
KJ
S
mq
U
W/mqK
Δt
°C
τ
Sec.
Qn
KJ
16.5
1.8
12.5
3600
1337
16.5
0.6
12.5
3600
446
1.5
5
12.5
3600
338
1.5
2.3
12.5
3600
155



Qs
0



Qs
61



Qn
1675



Qn
540

Le dispersioni termiche del locale ombreggiato e non isolato sono più che triple rispetto a un ambiente isoalto e ben esposto.

L’attuale legislazione prevede:
Il calcolo del fabbisogno di potenza secondo UNI 7357.
Il calcolo del fabbisogno di energia utile Qn secondo UNI 10344.



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